Dicembre

Dicembre ha in sé il rumore di sonagli e canti, di stivali che sguazzano nelle pozzanghere e trilli di campanelli, del vociare di negozi e piccoli bar; sa di magia e coperte calde tra le mani, di porporina delle palle di Natale che rimane appiccicata sulle dita, di carte da gioco, di guanti che riscaldano e cappelli e sciarpe che ti avvolgono, di stufe che ti tingono di rosso le guance. Ha il sapore di cioccolate calde e di cartellate, di pizze fritte e salumi, di brodo ed arrosto; odora di camino e di dolci in forno, di aria fredda che si insinua nei polmoni, di agrifoglio e ceppi di bosco, di muschio bagnato e di campagna. Quando lo si pensa, si immaginano buffi cappelli rossi, legna ardente, pacchetti colorati, nastri e strade innevate, piccole luci sospese nell’aria che si muovono, intermittenti, mentre tutto attorno dorme, forte caos o profondo silenzio che scende sulla notte… ma soprattutto sorrisi, in un modo o nell’altro.