There must be

Non credo di aver assistito mai a uno spettacolo del genere. Certo, ci sono i paesaggi mozzafiato, la pizza appena sfornata, i concerti e il Colosseo. Ma sta volta è diverso. E non è solo il calcio, non è solo la serie B, non sono solo i giocatori che arrivano sul pulmino. È che eravamo tutti lì, tutti, gente di ogni tipo, di Foggia, della provincia, di altrove, c’erano anche quelli che non erano presenti, i fuorisede che mandavano messaggi commossi, che guardavano le dirette, tutti insieme a sventolare qualcosa, a stringersi una sciarpa al collo, a saltare. E sul volto di tutti c’era un sorriso o la bocca aperta in un grido per cantare qualcosa che sicuramente tutti quelli a fianco stavano cantando. Chissà chi aveva cominciato il coro, ma dopo dieci secondi si era propagato fino ad arrivare dall’altra parte della piazza, come in un contagio inevitabile. E ti riconoscevi per le strade, con gli altri. E si salutavano tutti. E c’era tanto di quel casino, gente che saltava, che cantava, tanta di quella vita, che ogni tanto volevi girarti a controllare se erano ancora tutti lì, se ti ricordavi bene, se fosse possibile, e rimanevi ancora più incredulo. Certo, di folle immense ne abbiamo viste ovunque, non sono rare. Ma il fatto è che queste non erano persone e basta. Erano le tue persone. Persone della tua terra, nati e cresciuti con te, che hanno respirato la tua stessa aria, che sono stati almeno una volta a farsi il bagno nel mare di Siponto, che almeno una volta hanno mangiato il panino di Mario Forcella e che sanno benissimo che ‘bastà’ non è un’offesa. Anzi. E alla fine, mi sono chiesta qual era la cosa migliore di tutto questo, se erano i colori, le luci, i fuochi, la gente che si abbracciava, i cori gridati, le braccia al cielo. Me la sono data una risposta. Io credo che la cosa più bella fosse semplicemente che eravamo tutti felici. Tutti quelli buttati in quella piazza, tutti quelli che bevevano una Peroni, tutti quelli che a mezzanotte, stanchi e sudati, continuavano a battere le mani. Eravamo tutti felici, e lo eravamo tutti insieme.